La commemorazione dei defunti del 2 novembre non è un giorno di tristezza, ma un momento di profonda connessione, un dialogo ininterrotto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La celebrazione inizia già la sera del 31 ottobre. Passeggiando per la città potresti notare un lumino acceso sui davanzali delle finestre: serve a indicare la via di casa alle anime dei propri cari. Molte famiglie lasciano anche un posto apparecchiato a tavola o un secchio d'acqua per ristorare le anime in viaggio. Il 2 novembre è il giorno della visita ai cimiteri, un “silenzioso e sentito struscio” per omaggiare chi non c’è più.
Il Cimitero delle Fontanelle: già citato, un monumentale ossario nel Rione Sanità, il luogo simbolo di questo legame tra vivi e morti. La Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco: riconoscibile per i teschi all’esterno, ospita il culto ancora oggi.
Il torrone dei Morti è il dolce simbolo di questa festa. A differenza di quello classico, è morbido, a base di cioccolato e nocciole. Si consuma anche la melagrana, frutto legato al mito di Persefone, regina dell’oltretomba.