Il territorio di Bosa, situato nella zona di Planargia, fu abitato già in epoca nuragica, come dimostrato dai nuraghi di Zarra, Albaganes e Furru. Gli abitanti di questa misteriosa civiltà erano attratti dalla foce del Temosua e dalla fertile vallata circostante. Successivamente nella zona approdarono i fenici, mercanti intraprendenti che stabilirono una colonia strategica lungo le rotte commerciali.
La città di Bosa fu un municipio provvisto di un ordine di decurioni e un collegio di Quattuorviri durante la dominazione romana. Un reperto notevole è la targa marmorea che celebra la dedica, da parte del magistrato Quintus Rutilius, di quattro statuette argentee raffiguranti Lucio Vero, Antonino Pio, Faustina e Marco Aurelio.
Con il crollo dell’Impero, la Sardegna cadde sotto l’influenza bizantina. In questo periodo Bosa subì le ripetute incursioni degli arabi, ma questo non le impedì di assurgere a capoluogo della Curatoria di Planargia, nel Giudicato di Logudoro.